La metropoli londinese si conferma la più prestigiosa ed interessante piazza mondiale dell’alta mixology, con 8 locali tra i migliori 50 e ben 4 nelle prime 10 posizioni, due dei quali al primo e al secondo gradino del podio. E il talento italiano, come sempre, non manca
A cinque mesi dalla proclamazione a Melbourne dell’Eleven Madison Park come miglior ristorante al mondo, secondo la classifica ‘The World’s 50 Best Restaurants’, giovedì 5 ottobre si è svolta a Londra, presso la storica Southwark Cathedral, la cerimonia di premiazione dedicata questa volta ai cocktail bar sparsi per il mondo: ‘The World’s 50 Best Bars’ 2017.
Alle già note categorie di premio (‘The World’s Best Bar’, ‘Legend of the List’, ‘Highest Climber’, Highest New Entry’ e ‘Continental Awards’) in occasione dell’edizione 2017 sono stati inseriti quattro nuovi Award:
‘Bartenders’ Bartender’, riservato al singolo/a professionista votato/a dai baristi dei 50 migliori bar del mondo 2017 per il suo impatto e contributo rispetto all’anno precedente. Vince Iain Griffiths del ‘Dandelyan’, cocktail bar secondo in classifica.
‘One To Watch’, riservato al bar da tenere d’occhio per la sua performance promettente al di fuori la classifica dei 50 migliori al mondo, segnalato dagli organizzatori come potenziale ad entrare in futuro nell’elite della classifica. Vince il bar ‘Paradiso’ di Barcellona, attualmente in 67ma posizione.
‘Best New Opening’, riservato al bar aperto durante l’anno di votazione (da luglio 2016 a luglio 2017) che ha ottenuto la miglior prestazione in classifica (esclusa ‘The Highest New Entry’). Vince il ‘Black Tail’ di New York.
‘Industry Icon Award’, riservato al o alla professionista che si è distinto/a durante la sua vita lavorativa nel settore, in base al voto dei componenti ‘The World’s Best 50 Bars Academy’. Premiato Julio Bermejo del ‘Tommy’s’ di San Francisco. Quanto ai ‘Continental Awards’ 2017: il ‘Manhattan’, settimo nella top ten, e l’Atlas’, 15mo, entrambi di Singapore, hanno conquistato rispettivamente il titolo di ‘Best Bar in Asia’ e ‘Highest New Entry’; ‘Floreria Atlantico’ di Buenos Aires vince l’Highest Climber’, balzando dal 26mo al 23mo posto; ‘Licoreria Limantour’ di Città del Messico, 14mo, è il ‘Best Bar in Latin America’ per il terzo anno consecutivo; ‘Imperial Craft’ di Tel Aviv è il ‘Best Bar in the Middle East & Africa’ mentre il ‘Black Pearl’ di Melbourne si porta a casa ben due premi: ‘Best Bar in Australasia’ e ‘Legend of the List’. Londra detiene la corona di città regina dei cocktail bar con 8 tra i migliori bar al mondo; gli Usa prevalgono come nazione dove la cultura dei cocktail cresce sempre più (13 bar in primo piano, di cui 7 solo a New York); l’Asia vanta un totale di 12 bar con ingressi da Singapore, Hong Kong, Tokyo, Shanghai e, per la prima volta, Taiwan.
Dopo il trionfo dello scorso anno del ‘The Dead Rabbit’ di New York, a trionfare sul gradino più alto del podio l’American Bar dell’Hotel Savoy di Londra (premiato come ‘The World’s Best Bar’ ma anche come ‘Best Bar in Europe’) con uno staff che, puntando sulla professionalità, sul lavoro quotidiano e sotto la supervisione dell’Head Bartender Erik Lorintz (che lo ha riaperto nel 2010 insieme al Bar Manager Declan McGurk, dopo una lunga ristrutturazione durata ben tre anni), ha saputo distinguersi con merito. L’American Bar’ vanta 125 anni di storia della mixology e ha visto delle vere e proprie leggende del settore, compresi Ada Coleman, Harry Craddock e Peter Dorelli, miscelare drink dietro il suo bancone. L’attuale staff continua questa raffinata tradizione alla guida del settore dei bar, proponendo in carta sia cocktail iconici che moderni.
Non sono mancati la professionalità e il talento italiani con il ‘Dandelyan’ di Enrico Gonzalo, anche lui a Londra, classificatosi secondo davanti al ‘The NoMad’ del NoMad Hotel di New York (premiato come ‘Best Bar in North America’), e il ‘Connaught Bar’ di Agostino Perrone, quarto, sempre a Londra.
Unico cocktail bar italiano in classifica è il ‘Jerry Thomas Speakasy’ di Roma, mentre il ‘Nottingham’ di Dario Comini scivola fino alla 60ma posizione ma rimane uno dei migliori in patria e nel mondo.
THE WORLD’S 50 BEST BARS 2017
American Bar, The Savoy Hotel | Londra |
Dandelyan, Mondrian London | Londra |
The NoMad, NoMad Hotel | New York |
Connaught Bar, The Connaught | Londra |
The Dead Rabbit Grocery and Grog | New York |
The Clumsies | Atene |
Manhattan | Singapore |
Attaboy | New York |
Bar Termini | Londra |
Speak Low | Shanghai |
Little Red Door | Parigi |
Happiness Forgets | Londra |
High Five | Tokyo |
Licorería Limantour | Città del Messico |
Atlas | Singapore |
Dante | New York |
Oriole | Londra |
Broken Shaker | Miami |
Candelaria | Parigi |
Himkok | Oslo |
The Gibson | Londra |
Black Pearl | Melbourne |
Floreria Atlántico | Buenos Aires |
Operation Dagger | Singapore |
28 HongKong Street | Singapore |
Trick Dog | San Francisco |
Sweet Liberty | Miami |
Indulge Experimental Bistro | Taipei |
Lost & Found | Nicosia |
Baba Au Rum | Atene |
Tippling Club | Singapore |
BlackTail | New York |
Jerry Thomas Speakeasy | Roma |
Le Syndicat | Parigi |
Tales & Spirits | Amsterdam |
Bar Benfiddich | Tokyo |
Employees Only | New York |
Schumann´s | Monaco di Baviera |
La Factoría | Old San Juan |
Quinary | Hong Kong |
Aviary | Chicago |
Mace | New York |
Nightjar | Londra |
Linje Tio | Stoccolma |
The Baxter Inn | Sydney |
ABV | San Francisco |
Native | Singapore |
Tommy’s | San Francisco |
Lobster Bar | Hong Kong |
Imperial Craft | Tel Aviv |