Il mare dove non si tocca: un viaggio al Temporary Bistrot & Restaurant Rana per il Fuori Salone.
Nei spazi di Nonostante Marras si scopre Atlantide
La sesta edizione della collaborazione che sancisce, anno dopo anno, una delle mete più iconiche e imperdibili del Fuori Salone del Mobile, quest’anno si veste dei colori del mare. Il connubio creativo delle famiglie Rana e Marras abbraccia la moda, il design e, naturalmente, il gusto.
Le date
Sosta da non perdere quindi, da martedì 16 a domenica 21 aprile, a partire dalle ore 10 di ogni mattina presso lo showroom milanese “NonostanteMarras”– su prenotazione – per una colazione o un easy lunch o una cena, per addentrarsi negli abissi di Atlandide.
Alessandro Marras
Così infatti è stata allestita la sala centrale del concept: “Ogni anno cerco di esprimere visivamente, ma anche attraverso tutti i sensi, non per ultimo quello della tavola, un racconto: lo spazio è una sorta di percorso, un giardino incantato con un spettacolare glicine che si apre una volta varcato un androne anonimo. Ci si addentra quindi prima nello spazio “NonostanteMarras”, un’idea della mia creativa moglie Patrizia” racconta lo stilista Alessandro Marras.
Antonio Marras
“Uno luogo creativo, che raccoglie oggetti, ceramiche e opere d’arte ispirate ai fondali marini, ma anche una sorta di showroom sui generis di tappeti, divani e poltrone, cuscini, lampade, tutto realizzato con le cime delle barche e ormeggi per navigare, dal chiaro sapore marino, nei toni del mare, almeno per me: cru, blu, bordeaux” racconta Antonio Marras. “È poi la volta del ristorante, il cuore di “NonostanteMarras, una sorta di acquari, racchiuso da piccole porte di vetro e da strutture luminose, che richiamano la luce che penetra nelle profondità marine. E che racconta bene “il mare dove non si tocca”, nel ristorante si “nuota” in blu più profondo di quello che si scorge in superficie, questo ristorante per me simboleggia il primo passo verso l’ignoto, un modo metaforico per superare gli ostacoli che la vita ci pone davanti. Ma anche un luogo onirico, dove il cielo è fatto di vere barche antiche sospese nell’etere, e colori che spaziano dal celeste, al rosso, al corallo. Sui tavoli galleggiano delle piccole barche come centrotavola e sottopiatti disegnati a mano”.
L’unione di due famiglie “marine”
Due mari diversi e in qualche modo opposti, Alghero per Alessandro Marras, Rimini per Antonella Rana: e quale modo più naturale che fare incontrare due mari e culture così lontane che trovano un punto di contatto, un impasto, un’ amalgama che non a tavola?
“Rimini è il mio luogo del cuore, mentre la Sardegna è selvaggia, realizzata dalle mani della natura, mentre la Romagna è famiglia, accoglienza, semplicità: questi due mari si completano perfettamente e si uniscono in qualcosa più grande e perfetto. Possiamo dire che questa è un ‘edizione al quadrato, del cuore. Un luogo dove entrare “a piedi scalzi”, sentirsi a casa” racconta Antonella Rana con entusiasmo. “A cui si aggiungono i sapori del nostro chef Francesco Sodano, che aggiunge un altro mare, un altro ingrediente, originario di Somma Vesuviana, ha lavorato a lungo in Costiera dove ha collezionato la sua prima stella Michelin. O possiamo dire stella marina in questo caso?” scherza Antonella. “Lo chef è arrivato da poco nella nostra flotta e ha portato i sapori del mondo del mare. Con giochi di diverse cotture, il pesce è protagonista, lo frolla e stagiona, colleziona stoccafissi di altri pesci e bottarghe non tradizionali, trasforma le pelli in materiali preziosi, come fa Antonio Marras con i suoi vestiti” aggiunge Antonella.
“La creatività di Antonio Marras è la scintilla creativa che abbiamo interpretato, e questo ristorante rappresenta l”unione di due famiglie che amano la sfida, non importa che si tratti di un ricamo prezioso o la trama di una sfoglia, abbiamo in comune la stessa passione che guida i marinai, che spinti verso l’ignoto escono dal,le colonne d’Ercole, miti che si intrecciano con la voglia di esplorare. Ed è quello che proponiamo per questo Fuori Salone: viaggiare con il cuore e la fantasia attraverso il potere della tavola”.
Il menu del ristorante
“I piatti sono “molto sexy” perché abbracciano tutti i sensi, dal visivo al tattile delle ceramiche, all’olfatto e ovviamente al gusto” racconta Antonella Rana. “La sensualità del menu è quella di un’onda di salsedine, sorprendente”.
Tra i piatti assolutamente da assaggiare il Raviolo al pesto calabrese arricchito dal fiore sardo e basilico, emblema che unisce tante terre marine: la Calabria aspra, dura da scoprire, marittima ma anche montana; la Liguria, lingua di mare che combatte con il mare alle spalle e ancora la Sardegna, un tributo al Mediterraneo. Ancora per i vegetariani come me il Cardoncello con il tofu di sesamo e spuma shitake fermentati: ril risultato è quello di riccio misterioso e inavvicinabile, ma carnoso sotto i denti e “boscoso”, con i piedi per terra. Infine i Gamberi con agrumi e acqua di mare, qui davvero si “sente la sabbia sotto i piedi” come quando si pranza in riva al mare.