Si è svolta nella stupenda cornice del Castello Carlo V di Lecce la terza edizione di “Rosèxpo”, il Salone Internazionale dei Vini Rosati organizzato da “DeGusto Salento” Associazione del Negroamaro (#wearenegroamaro) e che ha ufficialmente aperto l’estate enogastronomica salentina, all’insegna del buon bere, dell’arte, della lettura, della fotografia e della musica. Tra gli eventi enologici più importanti d’Europa con la partecipazione di aziende provenienti, tra l’altro, anche da Francia e Spagna, “Rosèxpo” riceve ogni anno il sostegno del Comune di Lecce e della Regione Puglia, in collaborazione con “AIE Puglia Basilicata Calabria”, “Le Donne del Vino della Puglia”, “Radici del Sud”, “Città del Gusto Lecce”, “AIS Lecce”, “Slow Food Puglia”, “Slow Wine Magazine” e “Concours Mondial de Bruxelles 2016”, quest’ultimo svoltosi a Plovdiv (Bulgaria) dal 29 aprile al 1 maggio.
Molto ricco il programma della manifestazione, iniziato già nella tarda mattinata di venerdì 3 giugno, nella sede della libreria Feltrinelli, con la presentazione del libro della Chef Rita Monastero (collaboratrice Gambero Rosso) “I Dolci Dimenticati” ed una Tavola Rotonda (“Il Valore del Vino Rosato”) tenutasi nel tardo pomeriggio presso il Malcandrino – Cibo ed Eventi, moderata da Federica Sgrazzutti (Consulente Comunicazione Food&Wine) e da Francesco Muci (Curatore Guida Slow-Wine Puglia), con gli interventi di Sofia Pepe (Azienda Emidio Pepe di Torano Nuovo – TE), Luigi Cataldi Madonna (Azienda Cataldi Madonna di Ofena – AQ), Barbara Toschi (Specialist Marketing Strategico e Sviluppo Rete Vendita), Andrea Terraneo (Presidente Vinarius), Gianni Cantele (Presidente Coldiretti Puglia), Laura Minoia (Consorzio Assoenologi Puglia, Basilicata, Calabria) e la Chef Rita Monastero.
Sabato 4 giugno è stata ufficializzata l’inaugurazione dell’evento con uno spettacolo di danza contemporanea curato da Giorgia Maddamma di Koreoproject, una mostra fotografica (“Come nasce un Rosato”) dell’Associazione Obiettivi e con l’apertura del Giardino Rosè all’interno del cortile del Castello, dove stazionavano alcuni originalissimi Food Trucker (“L’Ape Paccia”, “Friselleria Pugliese”, “Sandrino, il gelato al naturale” e “Fugu Karadrà”). Presso l’affascinante Sala Pignatelli si è tenuto un seminario con degustazione (“Cerasuolo d’Abruzzo a confronto: Emidio Pepe e Cataldi Madonna”) a cura di Slow Wine, moderatori Fabio Giavedoni (Curatore Nazionale Slow Wine) e Francesco Muci, seguito dalla presentazione del libro “Tutta colpa di un Ruinart Rosè” della giornalista, blogger e scrittrice Francesca Negri. Altri due interessantissimi seminari con degustazione si sono tenuti domenica 5 giugno, sempre nella Sala Pignatelli: uno dal titolo “Una finestra sui Rosati del mondo” a cura di AIS e Slow Wine, moderatori Giuseppe Baldassarre (Relatore e componente della Commissione Nazionale Didattica AIS) e Fabio Giavedoni, con l’intervento di Cosimo Diana (titolare Winedow); l’altro dal titolo “Sicilia vs Calabria” a cura di Radici del Sud e Slow Wine, moderatori Francesco Muci, Giuseppe Baldassarre e Nicola Campanile (ideatore Radici del Sud). La serata si è conclusa tra arte e musica con “Parole e Musica” (a cura di Patrizia Cesari e Carla Petrachi) e con “Versi diVini” (a cura di Erika Grillo & Walter Pulpito”).
Tra le migliori etichette salentine in degustazione si sono distinte quelle delle aziende Castel di Salve (“Santi Medici IGT Rosato del Salento”), Schola Sarmenti (“Masserei Rosato Doc Nardò) e Leone De Castris (“Aleikos Aleatico Salento”). La produzione annuale di vino Rosato in Italia supera il milione di bottiglie, di cui una su quattro è prodotta in Puglia, in modo particolare nell’area geografica del Salento che dal secondo dopoguerra si è distinta come primo terroir italiano di produzione ed imbottigliamento del Rosè.