Porta la firma preziosa di Massimo Bottura il menu della serata con cui la famiglia Galloni ha accolto i propri ospiti, in arrivo dall’Italia e dal mondo, in occasione della 19° edizione di CIBUS
Si tratta di una scelta che non solo evidenzia il legame autentico fra il fuoriclasse modenese e il Prosciutto Galloni, di cui Massimo Bottura è da anni un convinto estimatore, ma che intende celebrare l’apertura di un nuovo capitolo nella storia di un’azienda considerata punto di riferimento per la produzione del Prosciutto di Parma.
La famiglia Galloni, nei giorni di CIBUS, ha celebrato la conclusione dei lavori di ricostruzione del prosciuttificio andato in fumo durante un grave incendio, avvenuto nell’estate del 2016.
In attesa dell’inaugurazione ufficiale in programma alla fine del mese di maggio, l’appuntamento a Langhirano è stato per gli oltre 120 ospiti internazionali – tra cui Richard Geoffroy, settima generazione di un’antica famiglia di vigneron e Chef de Cave della Maison Dom Perignon, brand partner della serata – un’occasione per apprezzare in anteprima i nuovi spazi produttivi e didattici di una realtà attiva sul territorio dagli anni ’60 che attualmente esporta in 23 Paesi nel mondo, per un fatturato di circa 30 milioni di euro.
Per Peck così come per il Salumaio di Milano, per continuare con Lidia Bastianich oltre a numerosi chef blasonati dal Giappone all’Australia, il Prosciutto Galloni è sinonimo di qualità.
La cena – evento è stata allestita all’interno di un’area ristorante ricavata al di sopra dei nuovi spazi dedicati alla produzione, immersa in una sorta di “giardino pensile” a cui fa da cornice naturale il paesaggio collinare della Val Parma. La struttura, una volta a regime, accoglierà pubblico e clienti interessati a conoscere la cultura del prosciutto.
Fra gli obiettivi dell’azienda ora ci sarà anche la promozione dell’area didattica con cucina che si prepara a diventare un’autentica destinazione gastronomica dove poter assaggiare alcuni fra i migliori prodotti del territorio tra cui il prosciutto affinato in barrique, “Una chicca, ne produciamo non più di mille”, dice Federico Galloni che in azienda si dedica all’export ed è Vicepresidente del Consorzio di Tutela del Prosciutto di Parma.
In attesa dell’inaugurazione ufficiale del nuovo stabilimento, è già possibile ammirare il percorso artistico che la famiglia Galloni ha voluto realizzare affidando elementi architettonici dello stabilimento andato in fumo all’interpretazione di una serie di importanti artisti locali.
Ha così preso forma un itinerario fra elementi di grande suggestione che offrono prospettive e chiavi di lettura inedite sul paesaggio attraverso cui l’azienda intende mantenere viva la memoria di quanto avvenuto nel recente passato, trasformando i resti di un evento tragico in elementi che introducono a nuove forme di dialogo con il territorio e con i suoi protagonisti.
La sfida oggi non è rappresentata solo dal saper giocare la carta della qualità ma anche nel diversificare, creando esperienze innovative ed emozionali per il visitatore.
Da qui la convinzione che il binomio Cibo e Cultura possa davvero essere un attrattore importante e volano di riflessioni sul rapporto virtuoso tra il cibo, il territorio e i suoi migliori interpreti.