Chef Patron del ristorante “Il Patriarca“, in prossimità delle mura storiche della cattedrale di Bitonto, in un locale interamente in pietra, Emanuele Natalizio è viene ormai definito “lo chef dell’olio extravergine di oliva”. Infatti il suo grande lavoro di divulgazione dell’alimento principe della dieta mediterranea, lo ha portato ad essere premiato svariate volte dal MIPAAF per la miglior carta degli oli in Italia. Una cucina della tradizione quella di Emanuele, con i colori e i sapori della grande ricchezza gastronomica pugliese, ma ricca di estro, anche nella presentazione estetica del piatto.
CHI È EMANUELE NATALIZIO?
Sono lo chef dell’olio, mi piace definirmi così. L’olio extravergine di oliva fa parte della cultura pugliese, è il principe degli ingredienti. L’olio esalta ogni mio piatto, o meglio io costruisco il mio menu proprio partendo da ogni singolo olio. Il mio obiettivo è far vivere ai miei clienti un’esperienza sensoriale alla scoperta delle proprietà benefiche e delle caratteristiche delle varie cultivar. Mi sono messo in gioco per parlare di una ristorazione diversa già svariati anni fa. Parlavo di cucina salutistica e nutraceutica quando molti ignoravano ancora cosa fosse.
QUAL È IL SUO PIATTO PIÙ RAPPRESENTATIVO?
Credo proprio pane e olio.
PER QUALE COLLEGA PROVA AMMIRAZIONE?
Stimo tantissimo Davide Scabin perchè usa materiali semplici creando con il suo estro culinario piatti incredibili.
COME SCEGLIE GLI INGREDIENTI PER I SUOI PIATTI?
Le mie ricette sono oleocentriche come dicevo prima. Ogni due mesi il percorso degustazione cambia con il relativo abbinamento di oli pugliesi e non, e segue la stagionalità e ciò che offre il mercato in un determinato momento. Proprio per questo mi capita anche di apportare modifiche al menu nella stessa settimana.
QUANTO SECONDO LEI È IMPORTANTE L’ ABBINAMENTO DI UN VINO PER ESALTARE UN PIATTO?
Tanto quanto l’abbinamento dell’olio.
COME COMINCIA LA SUA GIORNATA?
Con una colazione a base di frutta fresca e un cucchiaino di olio extravergine di oliva.
QUALE PIATTO PREPAREREBBE IN UNA CENA PER SEDURRE UNA DONNA?
Non c’è niente di più elegante in un piatto di un bel pesce o un crostaceo. Per me tutto ciò che si tinge di rosa è donna. Quindi abbinerei anche un buon vino rosato pugliese.
SECONDO LEI QUAL È IN QUESTO MOMENTO UN INGREDIENTE SOPRAVVALUTATO?
A mio parere le erbe colorate.
DEFINISCA LA SUA CUCINA IN TRE SEMPLICI PAROLE.
Salutare, genuina e sostanziosa. In una sola parola mediterranea.
POCHE DONNE CHEF IN ITALIA. COME MAI?
Non credo sia così in quanto tutti noi cuochi abbiamo imparato dalle nostre mamme e dalle nostre nonne, quindi da donne. Sono delle “chef nascoste”, non in platea, ma sono quelle più vere, le migliori. Io, ad esempio, devo tutto a mia nonna che mi ha trasferito la passione per la cucina ossevandola mentre creava i formaggi con il latte vaccino.