Diego Cusumano, il piacere è l’elemento fondamentale

Diego Cusumano è elegante come la montagna, forte come il Mediterraneo e passionale come la sua terra, la Sicilia. Un uomo che ha viaggiato continuamente per capire, per raccogliere nuovi stimoli e farli suoi. Un capriccioso per missione che sogna di fare il vino più buono al mondo.  Un uomo che magicamente ti entra dentro per sempre, come i suoi vini.

CHI È DIEGO CUSUMANO?

Sono un produttore di vino in Sicilia insieme a mio padre e a mio fratello Alberto.   Insieme abbiamo realizzato il sogno di mio padre, quello di produrre  vini con uve siciliane che portassero il nostro nome. Ufficialmente abbiamo iniziato l’attività nel 2000, ma in realtà un po’ prima. Alla nostra famiglia del vino aggiungo Mario Ronco, il terzo fratello – come lo chiamo io. Con lui abbiamo cominciato un progetto di rivalutazione delle vigne. Io personalmente ho cominciato a girare il mondo per farmi un’idea chiara sul posizionamento dei vini siciliani a livello internazionale. La prima presentazione dell’azienda risale al Vinitaly del 2001. Un anno fortunato in quanto i vini del Sud erano molto apprezzati… L’azienda è nata quindi nel momento giusto. Avevamo un piccolo stand, ma questo non ci ha fermato e devo dire che abbiamo avuto da subito i risultati sperati, perché dopo il Vinitaly del 2001 la storia dell’azienda Cusumano si è affermata a livello mondiale, e a seguire  sono arrivati premi importantissimi per i nostri vini.

I tre anni successivi li ho dedicati alla selezione delle persone che avrebbero dovuto distribuire i nostri vini. Abbiamo raggiunto un successo inaspettato in modo molto veloce, quindi dovevamo essere pronti. Abbiamo seguito il detto di mio padre, “Non aumentare la produzione se non aumentano le vigne”, quindi abbiamo iniziato a comprarne di quelle con la costante dell’altitudine, e così abbiamo continuato. Oggi abbiamo 5 grandi tenute, ognuna con una sua specificità: Guardiola, Pietramarina, Verzella, Solicchiata e Feudo di Mezzo.

Nel 2013 abbiamo acquisito anche la nostra cantina sull’Etna, a Ficuzza. Quando l’abbiamo vista, non abbiamo potuto fare altro che innamorarcene. È stato come trovare la donna della vita. L’Etna è l’Etna: mentre la raccolta delle uve nelle altre zone d’Italia finisce il 20-25 settembre, qui noi raccogliamo le uve per i bianchi intorno al 15 ottobre, e per i rossi addirittura la prima settimana di novembre. Quando abbiamo degli importatori stranieri mi piace raccontare che Mario Ronco, il nostro “fratello” enologo, finisce la vendemmia in Piemonte e poi viene qui da noi.

QUAL È LA TUA PIÙ GRANDE PAURA?

Che non si avveri il mio progetto di continuità. Sogno che il nome della mia azienda sopravviva a noi fondatori. Stiamo lavorando anche su questo, per tramandare la nostra azienda.

UN CAPRICCIO CHE VUOI SODDISFARE?

Sono capriccioso in tutto quello che faccio. Vorrei produrre il vino più buono del mondo. Il mio capriccio nasce da una missione: credo che la tensione verso il raggiungimento del massimo ci debba sempre essere, in noi. Esiste un momento magico, quello in cui o perdi tutto o fai qualcosa di grandioso. Bisogna sempre tendere all’estremizzazione della qualità.

UNA PERSONA CHE TI HA AIUTATO NEL TUO PERCORSO PROFESSIONALE.

Ne cito due. Il primo è mio padre, che mi ha insegnato il coraggio e il leitmotiv che mi contraddistingue: “Fai una cosa non per ora, ma per sempre”. Poi Elvio Mobili, un uomo con una cultura incredibile, senza pari. Lui mi ha insegnato la strategia aziendale.

COSA TI ATTRAE IN UNA DONNA?

Gli occhi che ridono, quelli che trasmettono una luce interiore senza pari.

UN BUON VINO COME DEVE ESSERE SECONDO TE?

Come quando scegli una donna… il vino deve piacerti. Come una donna lo devi identificare… e magicamente ti entra dentro per sempre. Il piacere è l’elemento fondamentale, come il cibo e l’amore.

ORGANIZZA UNA CENA PER NOI DUE. SCEGLI LA LOCATION, IL MENU E IL VINO.

La location sicuramente in Sicilia. Direi all’aperto, in una delle mie contrade. Il mare di Taormina di fronte, l’Etna alle spalle. Un menu fatto con cibo autentico, molto diretto. Un antipasto di gamberi crudi di Mazara del Vallo e una pasta con sarde e broccoli. Abbinati ad un Alta Mora Etna Bianco. Continuerei con la caponata (qualcosa di unico al mondo) e spiedini di pesce spada.

COS’HANNO DI SPECIALE I TUOI VINI?

Hanno il sapore del territorio in cui nascono, lo raccontano. Hanno l’eleganza della montagna e la forza del Mediterraneo.

QUAL È LA CANZONE DEL CUORE DI DIEGO CUSUMANO?

” I’ve Got You Under My Skin” di Frank Sinatra.

SEI FELICE?

Sempre. “Gente allegra Dio l’aiuta”.