Sicuramente Controluce è la trattoria che non ti aspetti a Trastevere, in quanto si differenzia da tutte quelle che oramai popolano il quartiere, gremito di turisti che molte volte non badano alla qualità.
Dall’esperienza dei soci, acquisita in altri ristoranti, nasce un qualcosa di innovativo e raffinato, mantenendo le porzioni abbondanti (che sono e rimangono un must)ma con una ricercatezza decisamente di prima qualità.
Innanzitutto, siamo si a Trastevere ma in un punto tranquillo con una parte esterna dove poter pranzare o cenare indisturbati senza sciami di persone o macchine alle spalle, dettaglio non trascurabile.
Ci tengo a precisare che noi abbiamo anche trovato parcheggio di sabato sera, cosa praticamente inaudita per chi conosce e frequenta la zona.
A TRASTEVERE
Controluce è quindi il posto che mancava a Trastevere, e punta sul riportare i romani (e non solo) a mangiare nell’affascinante rione.
Anche la scelta della location è significativa: via della Luce, nel cuore del rione, tra San Francesco a Ripa e Santa Cecilia in Trastevere, è un’affascinante stradina che colpisce per la sua bellezza e tranquillità, lontana dal grande flusso turistico e dal traffico.
LAURA
Come ci racconta Laura, una delle proprietarie ha voluto riportare in ogni piatto i sapori di casa sua, quindi tutta la romanità, con un tocco di Sicilia che arriva da parte della nonna.
Lei è anche maestra pasticcera, di conseguenza siete avvisti che è obbligatorio tenere uno spazio per il dessert.
La peculiarità della squadra consiste nell’essere tutti romani di nascita ma con diverse regioni italiane nel sangue: Laura è mezza trentina e mezza siciliana, Simona ha origini marchigiane, Edoardo è per metà toscano, Francesco per metà abruzzese.
I MENU
Ecco perché a volte tra i fuori menu di Controluce si possono trovare la polenta, i canederli, le pallotte cacio e ova, la verza marinata, la pappa al pomodoro, i tartufi di Acqualagna o il cannolo siciliano.
Tra i must di Controluce, le grandi ricette regionali della cucina italiana come il baccalà mantecato, la pasta alla Norma, la caponata, gli stracotti di carne e le paste con il ragù di di agnello o di lepre. A questi si aggiungono i piatti signature più moderni che però non dimenticano mai l’intimità della gastronomia italiana: lo spaghettone affumicato Pastificio Verrigni con cozze e broccoletti.
Presente anche il mare, il polpo grigliato, i tonnarelli con aglio nero, battuti di gamberi crudi e pane al basilico.
Immancabili ovviamente i piatti iconici della tradizione romana: gricia, amatriciana, gnocchi alla romana, l’ovetto in trippetta e l’abbacchio. Una menzione speciale per la Carbonara, sicuramente una delle migliori della città.