Chefs in Rome, 7 sfumature di Gusto per Roma: Iside De Cesare

“Chefs in Rome – 7 Sfumature di Gusto per Roma” di Cristiano Bucciero è un’opera che intreccia con maestria il fascino storico e culturale di Roma con l’universo gastronomico, attraverso il prisma del numero sette, rivelando come il simbolismo di questo numero abbia plasmato la città sotto diversi aspetti.

Il libro ci trasporta nel presente, dove le tradizioni culinarie dell’antica Roma continuano a vivere nelle cucine e tra i professionisti odierni. Attraverso una suggestiva galleria fotografica di oltre 120 immagini, ci viene presentata l’opera di quattro chef rinomati: Iside De Cesare, Daniele Usai, Francesco Apreda e Davide Del Duca. Ognuno di loro invita la signora capitale a cena, presentando sette piatti che sono ciascuno un’ode al gusto. Questi elementi si integrano in modo armonioso, creando un ritratto affascinante e multisensoriale di Roma, una città che, come il numero sette, abbraccia la molteplicità e l’unità, la diversità e l’equanimità.

ISIDE DE CESARE

Rievocando le prime esplorazioni gastronomiche dell’infanzia, Iside De Cesare, in un’epoca in cui era appena più di una bambina, emerge un ricordo particolare: i carciofi non rientravano tra i suoi sapori preferiti, principalmente a causa del loro sentore amaro che non incontrava il suo gusto. Ma, in un momento di riscoperta durante l’adolescenza, decise di dare ai carciofi una seconda possibilità, esperienza che si rivelò illuminante.

A sorpresa, quel gusto un tempo rifiutato la conquistò, trasformandosi in una passione tale da far diventare i carciofi uno degli ingredienti principali nelle sue creazioni culinarie. Questo cambiamento le insegnò una lezione preziosa: l’importanza di riscoprire ciò che si è già vissuto, con la mente aperta a nuove interpretazioni. Rivivere un’esperienza con occhi diversi può trasformare qualcosa di un tempo indesiderato in una nuova passione. Questo insegnamento è diventato un principio guida per lei, non solo nella sua cucina ma nella vita in generale, sottolineando il valore dell’esplorazione e della riscoperta continua.

To be continued…