Philip Dormer Stanhope, meglio conosciuto come Lord Chesterfield, sosteneva che «lo stile è la veste del pensiero e un pensiero ben vestito, come un uomo ben vestito, si presenta molto meglio». Eleganza, garbo e cortesia, come per le antiche aristocrazie continuano a essere i connotati anche per le nuove: le aristocrazie degli imprenditori, dei manager, dei professionisti, della buona società in generale. Ecco come definirei Alberto Moretti Cuseri: un uomo elegante nel vestire, nel comportamento e nel linguaggio.
Sono rimasta colpita dal suo sorriso, bello, sincero e felice, accompagnato dai modi impeccabili, da gentiluomo d’altri tempi.
La famiglia Moretti Cuseri è una tra le più importanti nella storia del vino in Italia. Ha infatti contribuito con i suoi sforzi a promuovere l’immagine del vino italiano di qualità a livello internazionale, con un obiettivo comune sin dal principio, ossia portare nel mondo del vino stile, attenzione ai dettagli e creatività. Una visione che parte dall’essenzialità della terra, che qui nelle Tenute Moretti Cuseri si trasforma in lusso, nella versione più contemporanea del suo significato: il lusso che dà valore al tempo, alla lentezza, alle cose fatte con amore e cura, ai dettagli, alla ricerca, allo studio, al recupero delle vere radici identitarie di un territorio, che grazie ai Moretti Cuseri è diventato un simbolo internazionale del made in Italy del buon gusto, dell’eleganza, della raffinatezza. Una realtà in cui il vino è anche simbolo di convivialità e unione, spesso protagonista di eventi e incontri che lanciano un messaggio positivo a sostegno di progetti di beneficienza o culturali.
Al di là delle risposte, l’aspetto che più mi è piaciuto di Alberto, primogenito di Antonio Moretti Cuseri, è stata la sua semplicità, insieme alla timidezza e all’emozionalità empatica. Quando parla dei suoi vini i suoi occhi brillano, e con il suo sguardo un po’ sognante, sempre accompagnato da un caldo sorriso, mi ha fatto capire come lui sia realmente… diretto, sincero, elegante. Come i suoi vini.
CHI È ALBERTO MORETTI CUSERI?
Lo devo ancora scoprire. Ogni giorno sento forte il desiderio di conoscere più profondamente me stesso in un mondo dove la maggior parte della gente nemmeno si pone il problema. Questo per me significa avere la possibilità di vivere una vita non superficiale, al contrario di molte persone. Credo sia non poca cosa, perché ci vuole coraggio, tanto coraggio.
COS’ È PER TE LA FELICITÀ?
Qualcosa che parte da un sorriso, quindi dalla luce. La felicità è quando vedi che le persone a cui sei legato stanno bene.
QUAL ERA IL TUO PIÙ GRANDE SOGNO DA BAMBINO?
Ne avevo tanti, ma soprattutto volevo diventare un grande calciatore…solo che poi non ho più giocato a calcio!
HAI A DISPOSIZIONE TRE DESIDERI. COSA CHIEDERESTI AL GENIO DELLA LAMPADA?
Innanzitutto, la salute dei miei figli, poi la loro felicità. Per me stesso chiedere di potermi stabilire in Argentina dove poter giocare a polo.
COS’È PER TE IL VINO?
Direi quasi tutto, anche una scoperta. Una parte importante della mia vita, della mia famiglia. Il vino è tradizione, cultura, la rappresentazione della vita.
L’INSEGNAMENTO PIÙ GRANDE CHE TI HA DATO TUO PADRE QUAL È?
Il dedicarsi completamente, senza nessun compromesso, per cercare di fare qualità. La dedizione profonda in maniera onesta.
COSA TI PIACE DI PIÙ DEL LAVORO CHE FAI?
Viaggiare per il mondo e raccontare la storia del mio territorio e dell’eccellenza italiana.
COME DESCRIVERESTI LA VOSTRA AZIENDA VINICOLA PER INVOGLIARE NUOVI CLIENTI AD AVVICINARSI A VOI?
La nostra è un’azienda che grazie a un maestro meraviglioso, mio padre, è stata capace di mettere al centro la persona. Un’azienda fatta di uomini e donne dedite, che vivono per dare il massimo in quello che fanno. Mi piacerebbe trasmettere ciò che siamo: un’azienda che vive la campagna con amore e rispetto, puntando alla qualità della vita della persona, del lavoro e del prodotto. Centrale per la nostra filosofia è sostenere il regime biologico, per salvaguardare l’ambiente, la salute e l’identità del territorio, con l’obiettivo di ottenere una qualità superiore delle uve e preservarne le caratteristiche organolettiche.
UNA GIORNATA DEDICATA A TE. COSA FARESTI?
Appena sveglio mi dedicherei alla meditazione, una disciplina che ho scoperto da poco e che mi sta insegnando molto; poi andrei a giocare a tennis, la mia più grande passione in questo momento. Amo il caldo, l’eterna primavera, quindi sarebbe una giornata in cui poter andare al mare a fare il bagno. Come giusta cornice, del buon vino insieme alle persone giuste che mi rendono felice.
COME DEV’ESSERE UN VINO PER PIACERTI?
Vero, identitario, che non sia sovrastato dalla mano dell’uomo, se non nell’eleganza. Un vino autentico.
UN ENOLOGO CHE STIMI?
Direi Beppe Caviola, un uomo molto elegante come i vini che crea. Una persona per bene che lavora e non fa lo showman. Inoltre, sa ascoltare, dote sempre più rara.
UNA CENA IO E TE. SCEGLI IL RISTORANTE, IL MENU E IL VINO.
Sicuramente sceglierei “Da Vittorio”, un’eccellenza assoluta nella scena italiana. Opterei per un menu tradizionale nobilitato, come solo i grandi chef sanno creare: paccheri al pomodoro o un risotto allo zafferano. Abbinerei il mio Oreno 2015, stratosferico! Poi lascerei a te la scelta del secondo piatto e l’abbinamento al vino. Infine, il dolce consigliato dal ristorante, accompagnato da “Annamaria Clementi” di Ca’ del Bosco.
QUAL È IL TUO GIOCO PREFERITO?
Se parliamo di sport direi il tennis. Poi adoro…la caccia al tesoro!
QUAL È LA TUA FILOSOFIA DI VITA?
Sorridere alla vita e cercare di amare il prossimo in ogni circostanza, anche se non è sempre facile. Sono una persona ottimista e positiva che guarda sempre avanti e non si lascia trascinare dalle idee negative.
TI SENTI UN UOMO REALIZZATO?
Direi abbastanza, ma credo che si possa sempre fare di più.
DESCRIVITI CON TRE AGGETTIVI.
Cuore buono, generoso e permaloso.
QUAL È IL SEGNO ZODIACALE DI ALBERTO MORETTI CUSERI?
Sono un cancro ascendente bilancia.
COSA TI ATTRAE NELLE PERSONE?
L’energia e l’intelligenza.
MI FAI QUALCHE NOME DI PERSONE CHE STIMI NEL MONDO DEL VINO?
Tra le donne direi Albiera Antinori e sono felice che sia diventata presidente del Consorzio Bolgheri Doc. Tra gli uomini ho una grande stima per Danny Schuster, un grande agronomo. Poi sono affascinato dall’eleganza di Gabriele Gorelli e dalla genialità di Luca Gardini.
QUAL È IL TUO DIFETTO PIÙ GRANDE?
Ho molti difetti. Quello che mi viene rimproverato più spesso è che non ascolto.
QUAL È LA TUA CANZONE DEL CUORE?
“We Are The World”, un brano nato a scopo di beneficenza contro la fame in Africa, una canzone diventata un inno di pace e fratellanza.
AWARDS 2022 FOOD AND TRAVEL ITALIA. SEI STATO PRESENTE PER LA PRIMA VOLTA. COSA HAI PENSATO DURANTE LA SERATA?
Ho provato tante sensazioni. Un’emozione grandissima nel vedere tante eccellenze riunite e che bella selezione è stata fatta: persone interessanti, fighe direi! E ho percepito, dalla stima delle persone presenti nei tuoi confronti, il grande lavoro che svolgi ogni giorno…per te siamo persone prima di tutto.