La prestigiosa Associazione presieduta da Claudio Sadler si è arricchita di 5 nuovi soci che hanno vissuto il loro esclusivo ingresso durante una cena ad hoc organizzata in occasione dei festeggiamenti del 35mo compleanno de ‘Le Soste’, ora a quota 85 ristoranti associati
In occasione dell’ultimo Congresso internazionale di ‘Identità Golose’ a Milano si è svolta l’assemblea annuale dei soci dell’Associazione ‘Le Soste’, evento durante il quale i nuovi iscritti hanno l’opportunità di presentarsi sia come persone, sia come Chef professionisti, pensando e realizzando dei piatti ad hoc che siano rappresentativi della loro interpretazione della cucina italiana contemporanea e che vanno a comporre il menù della cena di gala annuale. I 5 nuovi ingressi per il 2017 sono i ristoranti ‘La Bandiera’ di Civitella Casanova della famiglia Spadone (Marcello, la signora Bruna e i due figli gemelli Alessio e Mattia), ‘Christian & Manuel’ presso l’Hotel Cinzia di Vercelli (dei fratelli Christian e Manuel Costardi), il ‘Vun’ presso l’Hotel Park Hyatt di Milano (Chef Andrea Aprea), ‘Inkiostro’ di Parma (Chef Terry Giacomello) e il ‘Krèsios’ di Telese Terme (Chef Giuseppe Iannotti).
Da quest’anno sarà disponibile un’applicazione gratuita da dove poter scaricare gratuitamente del materiale info caricato direttamente dagli Chef associati, oltre a quello riguardante i loro ristoranti e l’Associazione ‘Le Soste’.
Costituita nel 1982 da Antonio Santini e Gualtiero Marchesi durante una cena conviviale a casa del secondo, insieme ad altri amici Chef quali Gaetano Martini (‘Il Cigno’ a Mantova), Roberto Ferrari (‘Al Bersagliere’ a Goito), Andreas Hallrigh (‘Andrea’ a Merano) e Rinaldo Krcivoj (‘Antica Trattoria Boschetti’ a Tricesimo), l’Associazione ‘Le Soste’ nacque grazie anche alla fondamentale collaborazione del giornalista enogastronomico Antonio Piccinardi, grande amico dei suddetti Chef fondatori, che divenne il primo Segretario dell’Associazione e che fino al 1994 si è occupato della consulenza editoriale ed organizzativa, considerata la sua grande esperienza di curatore di riviste enogastronomiche e di docente presso l’Associazione Italiana Sommeliers.
Ad essa si associarono inizialmente altri 13 ristoranti, tra i quali spiccano alcuni che ancora oggi continuano a fare la storia dell’enogastronomia italiana, come l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, l’Antica Osteria del Ponte di Cassinetta di Lugagnano e il San Domenico di Imola. Negli anni il numero dei soci è andato aumentando sempre più, fino ad arrivare quest’anno a quota 85 e comprendendo anche alcune aree geografiche fuori dai confini italiani con 4 ristoranti in Svizzera, 1 nel Principato di Monaco, 1 in Lussemburgo, 1 in Slovenia, 1 in Russia e 1 negli Stati Uniti.
Il modello di riferimento, al momento della fondazione, era quello delle due rinomate Associazioni gastronomiche francesi ‘Traditions et Qualitè’ e ‘Relais Gourmands’, mentre il simbolo associativo, ideato dall’artista milanese Emilio Tadini, raffigura ancora oggi una freccia a forma di ‘S’ che, richiamando l’insegna delle antiche stazioni di posta, indica al cliente gourmet dove fermarsi; essa rimanda a quella ricerca continua della qualità della materia prima con cui rendere contemporaneo un piatto della grande tradizione italiana, sulla scia degli insegnamenti del mitico e compianto Franco Colombani e della sua Associazione ‘Linea Italia in Cucina’.
L’obiettivo di partenza dei primi soci de ‘Le Soste’ era di incontrarsi periodicamente e scambiarsi consigli e idee riguardanti l’alta cucina italiana, in modo tale da essere nelle condizioni migliori di informare ed aggiornare la loro clientela circa la localizzazione di altri ristoranti che si ispirassero ai loro ideali di vera cucina, cioè la cultura gastronomica, la convivialità, l’accoglienza, la cortesia e la raffinatezza, considerati i pilastri della loro professione. Oggi il loro scopo principale è stato messo nero su bianco con tanto di rogito notarile ed è quello di valorizzare e diffondere nel mondo la cultura gastronomica italiana. ‘Ogni ristorante che intende far parte de ‘Le Soste’ deve avere assolutamente una forte personalità e proporre una propria visione della cucina italiana che vada oltre le facili mode del momento’ (parole di Antonio Santini).
L’Associazione ha una preziosa guida cartacea redatta ogni due anni (quest’anno verrà presentata presso Eataly Smeraldo a Milano e verrà curata da ‘Mediavalue srl’ di Milano) con i ritratti degli Chef e che viene omaggiata esclusivamente a quei clienti che vivono un’esperienza gastronomica nei ristoranti associati o in occasione delle più importanti manifestazioni enogastronomiche; oltre al cartaceo ovviamente l’Associazione ha anche un proprio sito (www.lesoste.it) e collaborerà con ‘Fico’ (Fabbrica Italiana Contadina), il progetto del più grande parco agroalimentare tematico del mondo, pensato da Oscar Farinetti e che verrà inaugurato il 4 ottobre prossimo a Bologna.
Il Consiglio Direttivo è composto dai due Presidenti Onorari Gualtiero Marchesi ed Ezio Santin, il Presidente in carica Claudio Sadler, i due vice Presidenti Antonio Santini e Massimo Bottura, i cinque Consiglieri Moreno Cedroni, Francesco Cerea, Gennaro Esposito, Viviana Varese, Angelo Valazza e il Rappresentante per l’estero Martin Dalsass.
La serata di gala del 6 marzo scorso presso la prestigiosa location di Palazzo Serbelloni a Milano ha avuto il suo clou con l’aperitivo a base di finger-food (curato da ‘Sadler Catering’) e nella cena impreziosita dal menù pensato dai nuovi Chef iscritti ne ‘Le Soste’.
I due antipasti sono stati curati da Giuseppe Iannotti del ristorante Krèsios (‘Brodo di Katsuobushi di vitello, scampo di Sicilia Don Gambero e radicchio’, con abbinamento a Ferrari Perlè Bianco Riserva 2006, Trentodoc – Ferrari dei Fratelli Lunelli) e da Marcello Spadone del ristorante ‘La Bandiera’ (‘Pizz e Foije’ abbinato a Champagne Pommery Brut Apanage – Vranken Pommery).
I fratelli Christian e Manuel Costardi hanno proposto come primo un riso Carnaroli con crema di Grana Padano ‘Riserva’ Taglio Sartoriale, riduzione di birra e polvere di kafa in abbinamento a ‘Ronco delle Cime’ Friulano Doc Collio 2015 – Venica&Venica.
Il secondo è stato curato da Andrea Aprea del ristorante ‘Vun’: ‘Coppa di maiale nero, tarassaco, provola affumicata, miele e peperoncino’, abbinato a ‘La Poja’ Igt Veronese 2011 – Allegrini.
Terry Giacomello del ristorante ‘Inkiostro’ si è dedicato al dessert, proponendo ‘Corteccia di nocciole’ in abbinamento a ‘I Capitelli 2015 – Anselmi’.
Durante la serata di gala sono stati assegnati i seguenti premi speciali, con alcune prime edizioni:
Premio Le Soste ‘Ospitalità di sala’ offerto da Cantine Ferrari (prima edizione) a Giuseppe Palmieri, maitre dell’Osteria Francescana di Modena, miglior ristorante del mondo nella classifica de ‘The World’s 50 Best Restaurants’
Premio Le Soste alla ‘Carriera’ offerto da Allegrini (seconda edizione) ad Aimo e Nadia Moroni del ristorante ‘Il Luogo di Aimo e Nadia’ di Milano
Premio Aspi ‘Best Wine Estates of Italy’ (prima edizione) a Tenuta Biodinamica Mara di San Clemente, in provincia di Rimini
Premio Franco Ziliani – Le Soste all’’Innovazione’ offerto da Berlucchi (seconda edizione) a Enrico Crippa, Chef e patron del ristorante ‘Piazza Duomo’ di Alba
Premio Le Soste ‘Blog dell’anno’ offerto da Grana Padano (prima edizione) a ‘Gnam Box’ di Riccardo Casiraghi e Stefano Paleari
Premio ‘Experience Pommery’ per la miglior selezione di Champagne (prima edizione) al ristorante ‘La Pergola’ presso l’hotel Rome Cavalieri di Roma
Premio ‘Eccellenza Artigiana’ offerto da De Cecco (terza edizione) a Landucci, azienda di Pistoia specializzata nella produzione di trafile per la pasta. Il premio è stato ritirato da Federica Landucci (seconda da sx nella foto).