Il Bistrot64 a Roma, l’evoluzione dello chef Giacomo Zezza

 Giacomo Zezza, lo chef che “fa rivoluzione”, che ha un nuovo modo di intendere la cucina.

Ogni ingrediente è nutrito di una profonda conoscenza, di un’elaborazione homemade dello chef, appresa sia in casa sia grazie a moltissime esperienze personali. 

La sua cucina parte dalla tradizione (nel menu troviamo anche piatti classici romani come la carbonara, la cacio e pepe, l’Amatriciana) e si evolve in qualcosa di straordinario che è l’abbinamento di ingredienti provenienti dalla passione di produttori d’Italia e di molte altre parti del mondo. 

UNA CUCINA FUSION

È un’autentica cucina fusion, ingredienti di altissima qualità e ricercati che uniscono mondi diversi in un unico piatto con un risultato da capogiro, dal gusto incredibilmente emozionale. 

Un grande menu, meglio comprensibile attraverso iI menù degustazione a scelta dello chef. Il menù EVOLUZIONE da 70€ per persona e’ composto da 5 portate piatti di carne e pesce ma è possibile realizzarlo anche per vegetariani e vegani (su prenotazione).

La ricerca della materia prima è la chiave del successo del ristorante Bistrot64 di Roma, una creazione di Emanuele Cozzo alla guida insieme allo chef di talento Giacomo Zezza. Lo stile della sala rispecchia esattamente la cucina, fatta di ingredienti unici, la cui reperibilità è normalmente difficile da trovare come ad esempio il ciauscolo di cuore che troviamo nel Signature Dish del ristorante, un risotto al Castelmagno con tartufo e ciauscolo, un piatto che sta facendo scalpore tra gli ospiti che arrivano da tutto il mondo e anche molto apprezzato dagli ospiti italiani. 

UNA CASA SEMPLICE E RAFFINATA

Il concetto è sviluppato in un ambiente sereno, armonioso, quasi casa, un’eleganza semplice e raffinata: tavoli in legno, il bianco e i colori delicati dei piatti da portata. 

Il concetto di sostenibilità di Emanuele Cozzo è inteso come  il buon fine dining low cost, un servizio semplice, senza troppo personale sia in sala che in cucina, un equilibrio dei costi con i quali una struttura di lusso deve auto alimentarsi, un obiettivo sostenibile mirato alla sopravvivenza dell’azienda e alla portata di una clientela vasta che può permettersi il fine dining a basso costo. 

Anche i dolci sono creati dallo chef Giacomo Zezza: dolci elaborati come la mousse di cioccolato bianco, caviale di amaretto, polvere di nasturzio (germoglio), nasturzio in foglie, gelato di caffè e latte alcolico di amaretto.

Lo snack iniziale iniziale è un altro elemento al quale il concept da importanza con assaggi che ben preannunciano il menu. 

Una carta dei vini completa che spazia tra l’Italia e la Francia ed offre 200 etichette, con vini con ottimo equilibrio tra qualità e prezzo e possibilità di vini di alto livello qualitativo a seconda della scelta dell’ospite. 

E per chi volesse scegliere un cocktail al posto del vino, anche in questo ambito troviamo drink elaborati in metodo originale. 

Di questo se ne occupa soprattuto il Restaurant Manager e sommelier Nicola Bacalu. 

Emanuele trasmette un concept personale, ispirandosi a se stesso, alle sue esperienze personali, mettendo insieme pezzo per pezzo della sua esperienza. 

“Quello che voglio trasmettere è un concetto di informalità, voglio mettere il cliente a suo agio, avere un ristorante senza pretese, “low cost” senza staccarmi mai dal concetto di fine dining, con il massimo sulla ricerca della materia prima e dare a tutti la possibilità di venire a trovarci.”